http://www.rifondazionepuglia.org/site/2012/06/18/documento-politico-iv-congresso-regionale-2012/
Il IV Congresso Regionale del PRC di Puglia assume la relazione del Segretario Regionale uscente e i contributi scaturiti dal dibattito.
L’impostazione e lo svolgimento dei lavori congressuali hanno tenuto come punto centrale la crisi finanziaria, economica, sociale e culturale e le sue drammatiche conseguenze nelle società europee, italiana e pugliese.
Oggi, più che nel recente passato, tornano con forza le elaborazioni di Marx e di Gramsci sulla critica dell’economia politica e sulle società capitalistiche nell’occidente.
La crisi provoca sofferenze, lacerazioni e confusione; al contempo, fa piazza pulita dell’ottimismo e delle false certezze dell’ideologia neoliberista, creando nuove condizioni per una possibile via di uscita a sinistra dal capitalismo.
In questa fase è decisivo fare chiarezza sulle cause e le conseguenze della crisi, sui giganteschi interessi economici speculativi, sui formidabili appetiti dei “signori” delle banche e della finanza.
Un vero e proprio ruolo pedagogico possono svolgere il partito e tutti i soggetti impegnati a contrastare la deriva speculativa delle multinazionali capitaliste.
Per questa ragione, proprio in questa fase, diventa centrale la costruzione di soggettività politica a livello globale e locale.
Le recenti elezioni amministrative, soprattutto in Puglia e al sud, hanno evidenziato la debolezza della sinistra di alternativa e le difficoltà a tradurre in consenso la nostra posizione politica.
In questo quadro generale vengono inferti duri colpi al welfare e alle autonome capacità di governo delle Regioni e degli Enti Locali.
I primi settori a pagare sono la sanità e l’istruzione.
Aumentano vertiginosamente la disoccupazione, il ricorso alla cassa integrazione e la precarizzazione del lavoro.
Il Governo Monti ritiene di uscire dalla crisi creando ulteriori lacerazioni al tessuto sociale e alla cultura del nostro Paese, con la svendita del patrimonio pubblico e la privatizzazione dei beni comuni, a cominciare dall’acqua, mortificando la volontà espressa della gran parte dei cittadini e delle cittadine con i referendum del 2011.
In Puglia, il prezzo pesante pagato nella Sanità, con l’applicazione del piano di rientro imposto dal Governo Berlusconi, rischia di essere ulteriormente aggravato.
Sulle privatizzazioni dei servizi pubblici, il pur apprezzato ricorso alla Corte Costituzionale rischia di non riuscire a garantire il carattere pubblico del servizio idrico integrato e degli altri servizi sotto attacco.
Il Partito della Rifondazione Comunista è impegnato a scongiurare, con sue proposte politiche, insieme con i movimenti a difesa del carattere pubblico e partecipato dei beni comuni, la definitiva privatizzazione, nel rispetto integrale dell’esito referendario.
E’ altresì impegnato ad attivarsi affinchè la Regione Puglia, alla luce della recente sentenza della Corte Costituzionale, riveda il piano regionale del dimensionamento scolastico.
La partecipazione incarnata dalla “primavera pugliese” vive una fase di preoccupante stagnazione:
c’è la necessità di intraprendere forme rigenerate di pratiche politiche a partire dal basso.
Gli Stati Generali del Centrosinistra in Puglia potrebbero essere un’occasione per superare la deriva politicista e leaderistica: è necessario che il PRC arrivi a questo appuntamento con un proprio profilo politico e una proposta programmatica.
Le classi dirigenti europee stanno espropriando i loro popoli di varie forme di sovranità democratica, nuovi poteri economici extraistituzionali riducono i parlamenti al ruolo di comparse.
Nelle società europee si rafforzano posizioni reazionarie con seguito di massa.
In Italia la perdita gravissima di credibilità dei partiti e delle istituzioni rende il quadro ancora più fosco. In questo contesto non si possono sottovalutare le tentazioni e le manovre autoritarie: sono tornati gli attentati e le bombe.
Le forze politiche presenti nel Parlamento Italiano si dimostrano incapaci, o non interessate, a modificare la legge elettorale del “porcellum”, impedendo ai cittadini/e di contare: una testa, un voto.
In Puglia lo sbarramento al 4% pregiudica la piena rappresentanza istituzionale, comunque mutilata dalla sostanziale cancellazione delle donne dal Consiglio regionale.
Siamo per l’eliminazione dello sbarramento, per il proporzionale puro e per garantire la rappresentanza paritaria dei generi.
Dal dibattito è emersa la proposta di dotare il partito di un piano di lavoro, articolato e con verifica periodica.
Rifondazione Comunista deve ritrovare la sua capacità organizzativa in grado di valorizzare le competenze e favorire la partecipazione delle militanti e dei militanti.
Particolare cura va dedicata al tesseramento, per un maggiore radicamento sui territori e l’implementazione della pratica dell’autofinanziamento.
Il Congresso impegna il Partito ad operare attivamente per costruire in Puglia un fronte ampio per l’alternativa.
Abbiamo superato la difficile fase dell’“esistenza” : bisogna attrezzarsi per nuotare tra i flutti della crisi con l’obiettivo della trasformazione.
APPROVATO A LARGA MAGGIORANZA