Archive for giugno 2012

Rifondazione Puglia: Documento politico conclusivo IV congresso regionale 2012

19 giugno 2012

http://www.rifondazionepuglia.org/site/2012/06/18/documento-politico-iv-congresso-regionale-2012/

Il IV Congresso Regionale del PRC di Puglia assume la relazione del Segretario Regionale uscente e i contributi scaturiti dal dibattito.
L’impostazione e lo svolgimento dei lavori congressuali hanno tenuto come punto centrale la crisi finanziaria, economica, sociale e culturale e le sue drammatiche conseguenze nelle società europee, italiana e pugliese.
Oggi, più che nel recente passato, tornano con forza le elaborazioni di Marx e di Gramsci sulla critica dell’economia politica e sulle società capitalistiche nell’occidente.
La crisi provoca sofferenze, lacerazioni e confusione; al contempo, fa piazza pulita dell’ottimismo e delle false certezze dell’ideologia neoliberista, creando nuove condizioni per una possibile via di uscita a sinistra dal capitalismo.
In questa fase è decisivo fare chiarezza sulle cause e le conseguenze della crisi, sui giganteschi interessi economici speculativi, sui formidabili appetiti dei “signori” delle banche e della finanza.
Un vero e proprio ruolo pedagogico possono svolgere il partito e tutti i soggetti impegnati a contrastare la deriva speculativa delle multinazionali capitaliste.
Per questa ragione, proprio in questa fase, diventa centrale la costruzione di soggettività politica a livello globale e locale.
Le recenti elezioni amministrative, soprattutto in Puglia e al sud, hanno evidenziato la debolezza della sinistra di alternativa e le difficoltà a tradurre in consenso la nostra posizione politica.
In questo quadro generale vengono inferti duri colpi al welfare e alle autonome capacità di governo delle Regioni e degli Enti Locali.
I primi settori a pagare sono la sanità e l’istruzione.
Aumentano vertiginosamente la disoccupazione, il ricorso alla cassa integrazione e la precarizzazione del lavoro.
Il Governo Monti ritiene di uscire dalla crisi creando ulteriori lacerazioni al tessuto sociale e alla cultura del nostro Paese, con la svendita del patrimonio pubblico e la privatizzazione dei beni comuni, a cominciare dall’acqua, mortificando la volontà espressa della gran parte dei cittadini e delle cittadine con i referendum del 2011.
In Puglia, il prezzo pesante pagato nella Sanità, con l’applicazione del piano di rientro imposto dal Governo Berlusconi, rischia di essere ulteriormente aggravato.
Sulle privatizzazioni dei servizi pubblici, il pur apprezzato ricorso alla Corte Costituzionale rischia di non riuscire a garantire il carattere pubblico del servizio idrico integrato e degli altri servizi sotto attacco.
Il Partito della Rifondazione Comunista è impegnato a scongiurare, con sue proposte politiche, insieme con i movimenti a difesa del carattere pubblico e partecipato dei beni comuni, la definitiva privatizzazione, nel rispetto integrale dell’esito referendario.
E’ altresì impegnato ad attivarsi affinchè la Regione Puglia, alla luce della recente sentenza della Corte Costituzionale, riveda il piano regionale del dimensionamento scolastico.
La partecipazione incarnata dalla “primavera pugliese” vive una fase di preoccupante stagnazione:
c’è la necessità di intraprendere forme rigenerate di pratiche politiche a partire dal basso.
Gli Stati Generali del Centrosinistra in Puglia potrebbero essere un’occasione per superare la deriva politicista e leaderistica: è necessario che il PRC arrivi a questo appuntamento con un proprio profilo politico e una proposta programmatica.
Le classi dirigenti europee stanno espropriando i loro popoli di varie forme di sovranità democratica, nuovi poteri economici extraistituzionali riducono i parlamenti al ruolo di comparse.
Nelle società europee si rafforzano posizioni reazionarie con seguito di massa.
In Italia la perdita gravissima di credibilità dei partiti e delle istituzioni rende il quadro ancora più fosco. In questo contesto non si possono sottovalutare le tentazioni e le manovre autoritarie: sono tornati gli attentati e le bombe.
Le forze politiche presenti nel Parlamento Italiano si dimostrano incapaci, o non interessate, a modificare la legge elettorale del “porcellum”, impedendo ai cittadini/e di contare: una testa, un voto.
In Puglia lo sbarramento al 4% pregiudica la piena rappresentanza istituzionale, comunque mutilata dalla sostanziale cancellazione delle donne dal Consiglio regionale.
Siamo per l’eliminazione dello sbarramento, per il proporzionale puro e per garantire la rappresentanza paritaria dei generi.
Dal dibattito è emersa la proposta di dotare il partito di un piano di lavoro, articolato e con verifica periodica.
Rifondazione Comunista deve ritrovare la sua capacità organizzativa in grado di valorizzare le competenze e favorire la partecipazione delle militanti e dei militanti.
Particolare cura va dedicata al tesseramento, per un maggiore radicamento sui territori e l’implementazione della pratica dell’autofinanziamento.
Il Congresso impegna il Partito ad operare attivamente per costruire in Puglia un fronte ampio per l’alternativa.
Abbiamo superato la difficile fase dell’“esistenza” : bisogna attrezzarsi per nuotare tra i flutti della crisi con l’obiettivo della trasformazione.

APPROVATO A LARGA MAGGIORANZA

Congresso regionale 2012 del PRC Puglia

14 giugno 2012

SMONTIAMO LA CRISI

contro la dittature delle banche: lavoro, diritti, beni comuni, istruzione, pace

Domenica 17 giugno 2012
campus x – via Amendola 184 (uscita Mungivacca) – Bari

Programma:

Ore 09:30 accreditamentto dei/lle delegati/e
ore 10:00 nomina presidenza e commissioni
ore 10:15 relazione Nicola Cesaria, segretario regionale
ore 10:45 saluto ospiti
ore 11:30 dibattito
ore 13.30 pausa lavori
ore 14:30 dibattito
ore 17:00 intervento conclusivo Rosa Rinaldi, segreteria nazionale
ore 17:30 votazione componenti comitato politico e commissione di garanzia regionali

Riunione CPR: elezione segretario e tesoriere regionali

Il Congresso è aperto anche ai/lle compagni/e non delegati/e.

Campese aderisce alla campagna contro l’obiezione di coscienza in sanità

6 giugno 2012

L’assessore regionale Maria Campese aderisce alla campagna nazionale di sensibilizzazione “Il buon medico non obietta” promossa oggi in tutta la Puglia dalla Consulta di bioetica con l’obiettivo di riaffermare il diritto all’autodeterminazione delle donne nei casi di interruzione di gravidanza, secondo quanto previsto dalla legge 194 del 1978.

“E’ una battaglia antica – commenta la Campese – sulla quale pesano valori di ordine morale, etico, politico e religioso considerato che la stessa legge garantisce l’obiezione di coscienza dei medici. Ma è paradossale che in uno stato laico l’80 % dei medici e paramedici si dichiari obiettore, tradendo il diritto di scelta delle donne ribadito dal ben 70 per cento degli italiani nel 1981 con referendum popolare.

Evidentemente – continua l’assessore regionale – i motivi che spingono i medici all’obiezione non sono sempre e solo di natura personale ed etica, ma legati al contesto sanitario in cui operano. E’ chiaro a tutti che il tentativo di conciliare l’autonomia delle donne ad interrompere la gravidanza con quella del medico è impraticabile se al centro della dolorosa scelta non si mettono le pazienti ma si continuino a sostenere, invece, interessi lobbistici e clericali. Il rischio di ritornare agli anni bui dell’aborto clandestino è reale: bisogna vigilare sulla legge e, al contempo – conclude Maria Campese -, aprire un varco al dialogo nel sistema della sanità pubblica, che non può disconoscere la richiesta di aiuto legalizzata delle donne”.